lunedì 9 giugno 2008

UN INCUBO


Mi sono alzata pochi minuti fa. Un incubo ha accompagnato gli ultimi istanti del mio sonno. La sveglia ha suonato, ore 6.45.
Matt era lì che accusava e sminuiva il mio lavoro e lo sforzo di individuare le cellule umane nella retina.
Lunedì mattina: lab meeting. E' sempre la stessa storia. Non c'è scambio, solo orecchie aperte per poter criticare in seguito il lavoro. Martin ascoltava e cercava di vedere il lato positivo dei miei esperimenti. Sentivo e vedevo gli occhi di tutti e i loro pensieri dentro di me. La sveglia ha suonato. Un incubo che ripercorre brevemente e intensamente le mie paure e frustrazioni quotidiane. L'ultima parte: Io quasi con il pianto, Martin che mi chiede what's going on ? non ci voglio più stare qui, organizzando nervosamente i quadernoni sugli scaffali.
Il fine settimana è andato tra una festa interrotta alle 11.45 di sabato sera, dall'arrivo di tre guardie pompanti. Shopping e Cats dall'ultima balconata del civic teather di downtown. Tra farfallina confusa e Serena abbuffata, tra me in trepidante e ansiosa attesa per le mie amiche in arrivo stasera, la settimana ricomincia.
Ore 9.15: lab meeting, Martin ha una leggera ed effervescente euforia, sembra davvero felice e non curante dei problemi e dei miei esperimenti andati male, è come se fosse altrove. Forse sta sognando, forse non si è ancora svegliato.
Il sogno è reale, Matt mi fa una domanda, è una critica alla mia idea, "pensi davvero che le cellule mieloidi possano diventare cellule positive per Sma-1?" non posso rispondere a questa domanda...devo solo provare, voglio capire che cosa queste cellule stanno diventando.
Silenzio, il lab meeting va avanti.
Una giornata passata così tra una discussione e l'altra, ma dentro una felicità immensa: Martin mi chiama per una phone call, mi fa venire a chiamare da Ruth nel mentre della mia presentazione. La phone call va benissimo, mi sorgono idee brillanti, spero solo che la company sia disposta a provare. Una grande soddisfazione, il mio capo mi stima e tanto, non importa che cosa pensino loro. Una giornata andata e pensavo non finisse più. Le mie amiche stanno arrivando ....non vedo l'ora di stringerle forte e ridere ancora insieme.
La mattinata era iniziata così, con un capoverso, un brutto sogno come per introdurre una grigia, nuvolosa, normale giornata di giugno sandieghese.
Domani, il sole.

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