domenica 29 giugno 2008

IO ED ILARIA


E' il primo sabato a San Diego per me ed Ilaria, finalmente insieme dopo un anno.
Dopo tre serate con ospiti da San Diego, San Fransisco e Los Angeles finalmente ci dedichiamo una giornata tutta insieme. Solo amiche, come forse non lo eravamo state da tempo.
Una ricerca sfrenata per il nostro viaggio alle Hawaii questa mattina, un salto in agenzia. Una corsa in lab, uno sguardo ai topi e all'ossigeno, poi affrettate a prendere un pò di sole e riposino pomeridiano in piscina, troppe telefonate e per cercare di organizzare con tutti e al meglio per tutti il pomeriggio. Mi sento stressata ed ansiosa solo al pensiero delle cose da fare.
Ila è sdraiata in piscina, mi guarda, ridiamo come quando eravamo piccole, con quelle risate che solo io e lei capiamo, con quell'intensità e quel benessere che sottintende un'intimità e conoscenze delle nostre vite che nessuno può avere ed avrà...mi dice tu sei pazza sei un delirio...mi piace ridere con mia sorella, è uno scaturire di emozioni e ripercorrere la nostra infanzia quando ridiamo. Riconosco i suoi occhi e le sue labbra quando ride, è come quando la vedo dormire è così bella e serena come se avesse lasciato a Roma, al suo letto e al suo gatto, la tristezza di questo periodo.
Parcheggio a Del Monte street, è la stessa strada che porta a casa di Lea, scendiamo giù verso l'oceano. Ocean Beach...mi ricorda Josh, quella notte di esattamente 4 mesi fa, il 29 di Febbraio, la notte della mia performance.
Vedo un cane bianco ed un ragazzo un pò basso che si fa trascinare in salita, è Eric conosciuto una settimana fa, esattamente alla stessa ora dinuna settimana fa con Lea a quel barbecue arrivata così di corsa.
Ocean Beach c'è la fiera stasera e poi un party un pò hippy a casa di un PI di Scripps, forse l'avevo già visto, forse no, sono un pò distratta ultimamente.
Serena si avventa su due fette di pane in cassetta, io ed Ila abbiamo la stessa birra forse per la prima volta in vita mia. Michi è già fuori di suo....
Anto perde tempo con un giardiniere forse per trovare la forza di pulire il suo patio, Cesare ed Alex arrivano trafelati ma contenti, accompagnandosi e scompagnandosi, ad Ocean Beach c'è così tanta gente che non immaginavo proprio. La festa è piacevole....
Sono le otto c'è un concerto di musica reggae e qualche ragazza fa girare l'ula hop intorno ai propri fianchi, sulle spalle, Ila mi scatta delle foto, qualcuno di conosciuto mi guarda da lontano e mi sorride, si è lui è David lo ricordo, compagno di Yoga per un anno. Ci salutiamo, che strano incontrarlo dopo tanto tempo. Oggi è la giornata degli incontri e dei sogni verbalizzati e concretizzati. Il concerto finisce e da quella stradina guardata così tante volte per 4 lunghi mesi, ci viene incontro una coppia, un uomo alto, tanto. E' Josh, lo sapevo.
Mano nella mano con la sua norvegese, non so se mi vede, ma vorrei mi vedesse. Stasera mi sento carina, sarranno i pantaloni di Antropologie comprati ieri...
La norvegese? una gatta moscia come la chiama Cesare, ma degli occhi stupendi, forse mi aspettavo una modella da mano lesta, ma eccoli qui. eccolo qui si è materializzato dopo quella notte, dopo 4 mesi.
A volte il destino qui a San Diego è crudele, tutto accade così velocemente e si fa sentire ancora prima di comparire. Cercato, sognato e intravisto su North Torrey Pines....
Lo sentivo, oggi era la giornata degli incontri, sono grata che Ila sia qui.

http://it.youtube.com/watch?v=YabWg_8vF2E

martedì 24 giugno 2008

UN GIORNO IN VIAGGIO


Stamattina c'è qualcuno che sta viaggiando.
Da Roma a Milano per seguire chi da tanto non riesce a prendere e vivere da sola. Per trascorrere due giorni così desiderati.
Da Roma ad Atlanta, da Atlanta a San Diego per venire a trovare una sorella un pò pazza, un pò sola che vive sulla parte ovest di questa terra, passare 40 giorni con lei. Pe rivedere qualcuno immaginato con la costanza di un intero anno.
C'è chi stamattina ha toccato la sua mente alle 6 per continuare un sogno cominciato prima di andare a dormire, leggendo le pagine di quel libro così simile a lei.
C'è una macchinetta del caffè, che ogni volta che apro mi porta a pensare alle amiche e alla guarnizione rotta che è difficile trovare qui.
C'è Roma così calda e i miei genitori in ansia per una figlia lontana ed una che si sta allontanando e che tornerà presto.
C'è qualcuno difficile da capire e qualcuno che non si vuole capire.
Ci sono esperienze che annientano la voglia di attaccarti e lasciarti coinvolgere da qualcuno che ti potrebbe interessare ma che per ora è troppo pericoloso avvicinare.
Ci sono decisioni questa mattina, di voler continuare a vivere un rapporto conosciuto e lasciare andare qualcosa di poco chiaro, per adesso.

C'è un fine settimana appena andato, un concerto non programmato, un uomo strano davanti a me. Non sono riuscita a vedergli il viso, ma che si impegnava ad illuminare la fine di ogni canzone con il suo accendino. Un concerto estivo, caldo, quasi italiano, se non fosse stato per la band di Seattle, dove io e Anto avremmo voluto così tanto anche Simo, un due di picche inaspettato, un taglio di capelli che restituisce energia e movimento al mio viso e un raro pomeriggio afoso a San Diego passato in lab con dei buoni risultati.

C'è un esperimento che sta andando da ieri alle 5 che si fermerà dopo 24 ore, oggi, in ansiosa attesa per completarlo.
C'è qualcuno immaginato e visualizzato ieri finalmente nella sua macchina nuova, con la barba tagliata, di ritorno da una partita di basket e poco prima dal Midwest.

Ilaria sta arrivando.
Non posso aspettare ad abbracciarla.
C'è un giovane scrittore, che mi piace tanto, che vorrei contattare perchè mi avvicina con violenza all'Italia.

E' l'inizio di Martedì 24 Giugno, siamo ancora nel 2008.
Una nuova giornata a San Diego, con tanti ricordi e altrettanti pensieri.
www.tomwaits.com

giovedì 19 giugno 2008

UN TRAMONTO


Questa sera sono in lab fino a tardi.
Un tramonto unico mi sta facendo compagnia.
Non è il solito tramonto, ha una luce diversa, è forse questo fitto manto di nuvole sopra l'oceano, che si espande e che intrappola la vista lì sulle scogliere rende tutto più affascinante dalla finestra del mio lab. Qualche volta succede a Giugno a San Diego di vivere come nelle nuvole...

Ieri sera la cena a casa di Anto, è andata bene, lei...felice, spensierata e vivace, peccato solo per quel bicchiere di vino rosso sui pantaloni bianchi indossati così bene.
Prima di arrivare, una luna piena gigante che ho cercato di fotografare dalla 5 mentre prendevo l'uscita per PB.
La festa sarebbe stata perfetta, dopo tanta preparazione, se qualcuno, qualcuno al quale tengo tanto e che conosco da molto tempo, non avesse notato e disprezzato qualcosa appartenente ormai alla mia adolescenza.
La colpa non è degli altri se ci sentiamo presi e notati per i nostri difetti? no, credo che non ci sia niente di davvero sbagliato nel ridere dei difetti altrui, forse bisognerebbe solo soffermarsi a capire se questi difetti siano stati accettati dall'altra persona. Credo di trovare spesso difficoltà ad accettare i miei difetti.

Sto per uscire mi guardo allo specchio. E' bastata una parola a riportarmi indietro negli anni e farmi toccare le sensazioni vissute in quei momenti.
A volte pensiamo di aver superato qualcosa che non è ancora definitvamente passato...forse a volte dimentichiamo, o forse è l'incontro con altre persone che ci fa dimenticare delle nostre paure. Forse a volte non ci sentiamo bene dentro, con noi.
Qualche tempo fa, Bryan mi disse devi imparare a piacerti prima di tutto da sola e poi ci crederai quando ti dico che sei bellissima. Grazie frozen man...

Ho pensato e sentito quella frase prima di uscire di casa, poco dopo è diventata voce di qualcuno non attento.

Il tramonto sta cambiando, vorrei essere a nuotare. I colori, più cupi ma intensamente definiti adesso.
Le nuvole passeranno, questo tramonto, che da spettacolo a chi come me si è perso nei suoi contorni, si trasformerà in qualcosa di nuovo e mai visto. Domani sarà diverso. Come per terminare 24 nuove ore a San Diego.
Perchè non esiste una giornata nè un tramonto esattamente uguale ad altri già passati.
http://www.myspace.com/joshritter

martedì 17 giugno 2008

UNA DOLCE SENSAZIONE


Oggi ho la sensazione che la mia vita si stia riappacificando lentamente con il suo futuro in arrivo.
Il tempo trascorso con Rossella e Marina mi ha dato la forza e il coraggio di ritrovare in me stessa un'appartenenza ad un mondo e ad una cultura ormai lontane.
Le mie credenze e radici sono profonde.
Sabato mattina, dopo una guida notturna ed una multa sonnecchiosa in ritorno da Los Angeles, Rossella non si sente bene.
Decidiamo di portarla all'ospedale, si lascia andare, sono sorpresa. Aspetta mi devo vestire, ma che ti importa va bene il pigiama di Snoopy, che non lo vedi come vanno vestiti qui...?
Passo la sbarra dello Scripps Green Hospital, how are ladies doing today? scusi? un ragazzetto, si vuole assicurare che non stiamo parcheggiando per gli US open nel parcheggio dell'ospedale...
Urgent care: compila il primo foglio e poi c'è la registration,
prego sit down, le tre grazie, come ci chiama Massimo, rimangono in piedi, prego sit down! no grazie non posso sedermi...una serie di informazioni per capire se Rossella ha una colica renale? questo è quello che pensa Marina e la sorella di Rossi dall'Italia. oppure no...fondamentali le informazioni, forse solo per sapere se potrà pagare un bel conticino più in là, visto che non ha assicurazione medica.
Riempiti i fogli, ci spostiamo al primo banco, questa volta l'infermiera ci dice che dobbiamo dare un acconto di 100 dollari e che in seguito arriverà il bill a casa. Rossella comincia ad urlare, andiamo via ragazze, basta non ce la faccio più...Marina, il medico non sa che dire e fare.
Io: di fronte allo sportello di vetro, cerco di tradurre e comunicare con la tipa in divisa che sta spilucchiando qualcosa di indefinito nel suo piatto, accanto alla tastiera di un computer usato per compilare forms di persone in urgent care. Decidiamo di andare, i fogli rimangono lì riempiti accuratamente e dettagliatamente: una certa Rossella M, italiana, rimarrà in questa giornata dello Scripps Green Hospital per aver compilato e lasciato per sempre quei fogli tanto richiesti...
Sulla via del ritorno una telefonata a Martin per capire cosa sia meglio fare.
Marina si impegna ad ascoltare il mio capo al telefono, si la Giordano è negativa, Feldenkhrais è negativa e qualche altro nome che non riesco a ricordare..e a me viene da ridere.
Scusa Rossi...Martin non si sente di prescriverle un farmaco per telefono, ha maledettamente ragione.
Poi penso, per una volta, forse la prima dopo quasi tre anni, mi sembra di stare in Italia.... e in America. Senza distinzione...la mia vita si è riappropriata di un pò di Italia pur rimanendo in America. E'una dolce, rassicurante sensazione.
Grazie ragazze.

mercoledì 11 giugno 2008

LADRI DI ORECCHINI


Mi chiedo chi avrà il coraggio di indossare gli orecchini che avevo creato per mia madre.
Un dolce piccolo pacchetto, una letterina, delle foto ed un paio di orecchini, non preziosi ma creati con affetto, per mia madre.
La lettera è arrivata poco dopo una settimana, con mia sopresa, ma gli orecchini non c'erano...
qualcuno ha voluto appropriarsene probabilmente per avere poi il coraggio di indossarli..
mi chiedo, davvero come sia possibile. Li avevo creati e studiati per mia madre, non ne ho preso neanche una foto...un peccato davvero. Mi sento triste...
Un pensiero da qui, così lontano, San Diego, ha attraversato l'oceano con la speranza di raggiungere mia madre e si è perso chissà dove...magari a Roma in qualche posta italiana...nella mani di qualche donna avida. Un buco nella busta, le foto e la lettera ancora lì ma gli orecchini andati e forse ora indossati da qualcuno con gusto!
Il lato positivo: almeno i miei orecchini sono stati apprezzati...e come dice Rossella, hai un futuro, vedi non essere triste...

lunedì 9 giugno 2008

UN INCUBO


Mi sono alzata pochi minuti fa. Un incubo ha accompagnato gli ultimi istanti del mio sonno. La sveglia ha suonato, ore 6.45.
Matt era lì che accusava e sminuiva il mio lavoro e lo sforzo di individuare le cellule umane nella retina.
Lunedì mattina: lab meeting. E' sempre la stessa storia. Non c'è scambio, solo orecchie aperte per poter criticare in seguito il lavoro. Martin ascoltava e cercava di vedere il lato positivo dei miei esperimenti. Sentivo e vedevo gli occhi di tutti e i loro pensieri dentro di me. La sveglia ha suonato. Un incubo che ripercorre brevemente e intensamente le mie paure e frustrazioni quotidiane. L'ultima parte: Io quasi con il pianto, Martin che mi chiede what's going on ? non ci voglio più stare qui, organizzando nervosamente i quadernoni sugli scaffali.
Il fine settimana è andato tra una festa interrotta alle 11.45 di sabato sera, dall'arrivo di tre guardie pompanti. Shopping e Cats dall'ultima balconata del civic teather di downtown. Tra farfallina confusa e Serena abbuffata, tra me in trepidante e ansiosa attesa per le mie amiche in arrivo stasera, la settimana ricomincia.
Ore 9.15: lab meeting, Martin ha una leggera ed effervescente euforia, sembra davvero felice e non curante dei problemi e dei miei esperimenti andati male, è come se fosse altrove. Forse sta sognando, forse non si è ancora svegliato.
Il sogno è reale, Matt mi fa una domanda, è una critica alla mia idea, "pensi davvero che le cellule mieloidi possano diventare cellule positive per Sma-1?" non posso rispondere a questa domanda...devo solo provare, voglio capire che cosa queste cellule stanno diventando.
Silenzio, il lab meeting va avanti.
Una giornata passata così tra una discussione e l'altra, ma dentro una felicità immensa: Martin mi chiama per una phone call, mi fa venire a chiamare da Ruth nel mentre della mia presentazione. La phone call va benissimo, mi sorgono idee brillanti, spero solo che la company sia disposta a provare. Una grande soddisfazione, il mio capo mi stima e tanto, non importa che cosa pensino loro. Una giornata andata e pensavo non finisse più. Le mie amiche stanno arrivando ....non vedo l'ora di stringerle forte e ridere ancora insieme.
La mattinata era iniziata così, con un capoverso, un brutto sogno come per introdurre una grigia, nuvolosa, normale giornata di giugno sandieghese.
Domani, il sole.

giovedì 5 giugno 2008

E' PASSATA UNA SETTIMANA



Siamo fatti di emozioni. Per alcuni di noi sono molto deboli, per altri, come me, invasive talvolta incotrollabili emozioni. Che ci confondono e non ci fanno capire che cosa vogliamo e dove andare. Che fanno da letto al nostro passato, ai nostri ricordi, che condiscono il nostro presente. Sono le stesse che ci creano dipendenza che ci fanno assaggiare la capacità di volare e per le quali siamo disposti inconsciamente a soffrire per atterrare di nuovo. Se non avessi emozioni non sarei capace di scrivere nè di aprire le finestre della mia anima e respirare l'aria di una nuova giornata.

Ilaria sta soffrendo, il distacco è doloroso. L'assenza, il vuoto, la ricerca e allontanamento di un'abitudine.

Mercoledì sera. Dedichiamo il nostro dopo cena ad un cinema.
Tra un boccone e un sorso, io e farfallina ci intervalliamo con riflessioni dei nostri momenti qui a San Diego. Perchè la grande passione che ci attraversa rende buio il percorso da prendere? ci serve una direzione che potrebbe essere una calma e controllata emotività.

E' ora di andare, è buio Serena è arrivata. Il cinema, in un mall.
Quello di Trader e Ralphs questa volta, sempre di un mall si tratta ma è vicino casa, prendiamo la macchina questa sera c'è la scusa della pioggia.
Piove a San Diego, sono andata a nuotare lo stesso. Sulla via del ritorno ho incontrato tante lumache. E il ricordo è volato a Roma, via Cartesio. Mio padre decideva di scendere con la tuta grigia, il bastone e quella giacca verde con i tasconi, la stessa che usa ora per portare giù Emi. La soddisfazione probabilmente di raccogliere qualcosa di vivo e di libero nel parco. Ogni giorno le vedevo arrotolarsi chiuse in quel cestino di vimini. Dopo un lungo periodo a digiuno per la prima volta le lumache di mio padre provarono l'emozione di volare, come chicchi d'uva gravitarano dal nostro balcone. Lo sforzo di mio padre: vano, ma l'impulsività del gesto densa in quel volo dal quinto piano di un palazzo romano.
http://www.pollypaulusma.com/

mercoledì 4 giugno 2008

L'UOMO DELLE CROCI




Ieri sera è arrivato da Los Angeles Serj. Dopo circa due mesi ci siamo rivisti.


Serj, le sue origini mi spaventano un pò. La sua credenza così vistosa e a volte fanatica sono così lontane da me.
Serj, occhi neri profondi quasi magici, rituali incantevoli e incantati dai miei. Un bel corpo, allenato quasi a soffrire. E una croce sulla sua spalla sinistra, una croce con un lacrima sulla sua spalla destra. Due mani giunte sul petto dove sta il cuore, alle quali non ho voluto prestare troppo attenzione. Non capisco questo fanatismo:..ma forse è solo un modo per esternare la sua credenza. Ma può un prete mancato avere tre tatuaggi sulla stessa linea nel corpo? si è il segno della croce.
E' divertente Serj, molto passionale. Si sente e si vede che non è americano. La sofferenza delle sue radici traspare nel suo sguardo nei suoi occhi e nelle sue rughe sulla fronte. Sa come prendermi. Con estrema dolcezza e passione, come un scorpio si sente di fare.
E' partito se ne è andato, tornerà chissà fra uno, due mesi con i suoi dolci modi di fare e i suoi occhi densi di incubi....

martedì 3 giugno 2008

E' QUASI IL 4 DI GIUGNO


Il 4 di Giugno è stata sempre una giornata importante per la mia famiglia. Questo sarà il terzo 4 di Giugno lontano da mia madre.
E' il compleanno di mia madre. Dolce anima, così forte e fragile dentro di se, così sempre attenta e presente. La sua sensibilità è parte di me ormai.
Stamattina le ho spedito una cartolina, presa a Santa Fe nella disperata ricerca di una postcard per Bryan. Ho trovato questa artista Bayer, i suoi quadri rappresentano dolci fiabe sonnecchiose, proprio quelle che mi raccontava lei con la sua voce emozionata, coinvolgente, rassicurante quando ero piccola.
Vorrei avere la sua determinazione e la sua forza sempre. Le ho aggiunto un paio di orecchini di madre perla creati domenica sera con Anto, il giorno dopo mi parlava di sua madre....

E' una bella giornata di Giugno. Tim mi chiama nel suo ufficio, come per dirmi qualcosa di segreto. In realtà in lab lo sanno già tutti. Stefi è incinta! Stava cercando delle cosette nella sua borsa, la stessa che porta a nuotare. Tim la chiama e lei si gira, mi guarda e dice, Valentina : I'm pregnant! WOW!!! non ci posso credere le salto al collo, che emozione. I ricordi di Rossella, di quando mi chiamò durante il viaggio di ritorno dalla Sardegna, la nausea e la stanchezza, che io stupidamente pensai fossero dovute al mare grosso (Mediterraneo?!), l' emozione e sentire così forte ed intenso questo desiderio non solo per loro ma anche per me.
55 anni fa è nata mia madre dopo 23 Valentina. Oggi sono quasi 32.


Ringrazio per la foto Cristina Pillich, credo che il suo bimbo abbia ispirato la sua arte....

lunedì 2 giugno 2008

NON VOGLIO ENTRARE IN QUEL GIRO


Qualche giorno fa in volo da Santa Fe, Anto mi ha ricordato di una persona conosciuta con Pelle. I suoi profondi occhi azzurri, il suo modo sensuale di guardarmi quel giorno...e poi quella insistenza alla festa mi hanno spinto a contattarlo. E' stato più forte di me e ci siamo organizzati per incontrarci.
Lui parte torna in Germania dopo 1 anno qui a San Diego. ore 1.15: I can come to pick you up if you give me your address...
ore 9.15 pm: suonano alla porta è lui con una bottiglia di vino rosso in mano. Scusa cosa c'è da festeggiare? ah forse non è per festeggiare ma per creare un'atmosfera che sarebbe altrimenti difficile trovare dato che ci siamo visti 4 volte. e stai partendo...
Mi piace e me lo ricordo bene, Carsten. Forse è anche il fatto che sia un amico di Pelle a vendicarmi con l'idea di averlo, visto che mi aveva colpito dalla prima volta.
Chiacchere stupide, per conoscersi? ma per che cosa? è meglio non conoscersi tanto se ne andrà presto. Il vino non aiuta affatto, io mi sento che sto andando oltre e non sono spontanea non so di piacergli sul serio e le mie solite paranoie prevalgono. MI sto mettendo alla prova. E' il rifiuto degli altri che mi spinge, è per sentirmi leggera visto che mi definiscono profonda è per dimostrare a Bryan che è over anche per me.
E' meglio non sapere altrimenti, per come sono fatta, la memoria si potrebbe attaccare a quei ricordi. E così la notte passa con il pensiero che il giorno dopo ho un impegnativo esperimento in lab. La giornata inizia con un bel sole e una doccia, alla fine take care, let's keep this with us...i usually don't do that, I do instead!
Sono entrata anche io in quel giro? si, ma ne sono uscita ancora prima di finirlo....


domenica 1 giugno 2008

DOMENICA MATTINA





E' domenica mattina. Dopo un'altra di quelle serate qui a San Diego da dimenticare. La notte inizia con un bell'aperitivo a casa di farfallina che proprio non ce la fa a tenersi le emozioni. Tutte noi siamo un pò contente e preoccupate per lei. Ma è così che va qui.

Ore 10.30 decidiamo di muoverci. Il megaparty, dai russi, sembra essere 10 miglia distante da La Jolla. La Mesa per la precisione.

Ah dimenticavo, la mia preparazione è stata accomodata dall'arrivo di Judie che con molta delicatezza mi dice che per Bryan è over. Questo è quello che dice in lab. E' over.

Got your postcard....funny. I hope you had a good trip. You're amazing...I was looking for you...When is going to finish all of this....?

No comments. Map Quest, Antonella ha fatto MapQuest per trovare la strada del party. Non si capisce. Judie vuole che guidi io la sua macchina, perchè lei non ha bene le dimensioni della strada e ce ne vuole qui a San Diego, città attraversata da sud a nord da east ad ovest, x, y and z da freeways a 5 corsie.

Party: the worst in 3 years. Gente brutta davvero brutta, ma da dove sono usciti tutti questi? C'è Rudi questa sera è carino con la sua magliettina nera. e poi c'è Mauro. Mai visto così depresso buttato su una sedia lì a pensare senza neanche un bicchiere.

Ma il meglio sta per arrivare. Judie che non voleva venire alla festa decide che vuole rimanere più a lungo. Così mi dice guida pure tu prendi la macchina e parcheggiala da te. dove judie? di fronte casa tua. Ma dove lascio le chiavi, ah già le chiavi. Non ti preoccupare, due occhi spiritati, le pupille hanno preso il sopravvento...vai a surfare e quando torni mi chiami. Va bene. Farfallina vuole rimanere ma io e Serena veramente cerchiamo di ballare ma niente non ne possiamo più. La mia aurea penso sia nera stasera davvero traspare da ogni parte questa rabbia che ho dentro.

Che facciamo? Silfredo che si è portato la scimmia stasera, propone di andare a ballare salsa. Va bene la cosa ci alletta a tutte e tre anche ad Anto che non può resistere alla salsa.

8 weast mission valley mall, no ti prego...........non è possibile sabato sera al mall??? siete impazziti? e invece si è proprio così..silfredo è il rpimo con la station wagon, Anto con Gustavo, io e Serena in macchina di Judie e Charlie con Travis (rabbit). Charlie mi chiede nel frattempo: Did you get a new car??? no it's judie's car. Nice car though...

Allora ricapitoliamo, siamo al mall di Mission valley quello famoso per nordstrom rack, tanto per capirsi..., ma dall'altra parte della 8. E' come dire staseraa andiamo a fare due salti sul raccordo anulare, magari che ne so ad uno di quegli autogrill...

15 dollari l'entrata??? che cosa? NO credit card solo cash, that's ok.

Balera messicana, nebbia. Mai stata in un posto così. Noi gli unici bianchi, un misto di neri e messicani...Balli inappropriati per i vestiti e corpi indossanti. Ma felicità di un sabato sera speso lì tra amici, a me tanta tristezza ragazzi.

2 chiamate sulla via del ritorno, dall'italia un numero che non ricordo. Mi arriva un messaggio stamattina, è Cosimo gli è partita la chiamata, era in bici. Domenica mattina, Roma.