venerdì 26 settembre 2008

UNA VITA TRAFFICATA


Mia sorella a volte trova delle espressioni che nel loro contesto sono assolutamente perfette.
Una cazzo di figa trafficata, questo è quello che ultimamente gli uomini chiedono alle donne.
Tre anni fa sono partita e mi sono diretta dall'altra parte del mondo non pensando proprio a quello che mi aspettava.
Con un uomo sicuro, affidabile, cresciuto abbastanza per la sua età e le sue esperienze, rimasto in Italia. Con la mia mega valigia e una speranza di migliorare la mia carriera. Con mio padre, mia madre e mia sorella e le lacrime agli occhi, rimasti all'aereoporto.
Con la purezza e l'ingenuità di una persona onesta.
Con la consapevolezza di piacere e di essere stimata.

Poco dopo, le certezze di 30 anni vita svaniscono così, senza una spiegazione.
Le persone incontrate, le esperienze vissute ti fanno sentire vacillare e di non essere poi così sicura di niente. Avrei potuto capire e sentire così tante cose se fossi rimasta in Italia?
Forse si e sarebbe stato meno doloroso. Forse è solo l'età, di passaggio.

E' questo posto che fa la differenza? è questa coltura così diversa? sono le persone o la loro età?

Sento a volte la mia vita tremare e mancare di spessore, nonostante la chiamino una vita trafficata.

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